Mattarella al Festival dell’Economia Civile: «Necessario ripensare i paradigmi economici»

Messaggio di Sergio Mattarella al Festival dell'Economia Civile 2025 (Foto ufficio stampa)
Il via ai lavori è stato dato con la lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica

Seconda giornata per la 7ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, che dopo l’apertura all’Università di Firenze prosegue nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

Il via ai lavori è stato dato con la lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella agli organizzatori del Festival, nel quale il Capo dello Stato ha sottolineato come la partecipazione attiva dei cittadini sia fondamentale in ogni ambito della vita sociale, inclusa quella economica. In una società liberal-democratica, infatti, democrazia ed economia di mercato condividono l’idea di uguaglianza, sancita dalla Costituzione, che mira a garantire una “democrazia sostanziale”.

Il bene comune non coincide con l’interesse di una maggioranza, ma coinvolge ogni individuo, famiglia e impresa. Per questo è necessario ripensare i paradigmi economici, soprattutto in un contesto di crisi internazionale che minaccia obiettivi globali come crescita e giustizia sociale.

La partecipazione civica diventa così decisiva per adottare politiche in grado di soddisfare i bisogni delle comunità e creare benefici durevoli per le future generazioni, evitando la distruzione delle risorse del pianeta.

Sara Funaro (Sindaca del Comune di Firenze) ha fatto gli onori di casa, dichiarando: «È importante affrontare tematiche legate alla pace, tanto care a Firenze quanto al resto del mondo, ma particolarmente significative per la nostra città. Firenze, città di Giorgio La Pira, poche settimane fa ha ospitato un festival in cui israeliani e palestinesi hanno dialogato insieme sul palco. È attraverso il confronto e il dialogo che si cresce e si costruisce, proprio nello spirito della democrazia partecipata. Quest’anno, più che mai, avere un evento dedicato all’economia civile che ci permette di confrontarci con istituzioni, stakeholder e rappresentanze costituisce un’ulteriore opportunità di dialogo e di condivisione, capace di tradursi in proposte e idee concrete da trasformare in progetti reali».

Fabrizia Lapecorella (Vice Segretario Generale dell’OCSE): «Quando le politiche pubbliche generano risultati, cresce la disponibilità dei cittadini e cresce la democrazia, ma bisogna perseguire questo obiettivo in maniera concreta. L’OCSE da anni si occupa di misurare l’impatto delle politiche sul benessere ed oggi abbiamo un quadro di riferimento in misura non soltanto materiale, ma anche immateriale. Molti elementi del nostro framework riflettono i valori dell’economia civile e tra questi due sono particolarmente rilevanti per il rinforzamento della democrazia: si tratta del capitale sociale e della partecipazione civica. Il capitale sociale è quell’insieme di norme e regole condivise, e scopi istituzionali che rendono possibile la cooperazione e la coesione dei corpi sociali, mentre la capacità di partecipare e l’effettiva partecipazione alla vita sociale è una condizione essenziale per consentire alla società di rispondere positivamente agli eventi».

Per Leonardo Becchetti (Direttore del FNEC e Co-fondatore NeXt Economia): «oggi si è già passati dal PIL al benessere multidimensionale, ma occorre compiere “l’ultimo miglio”: muoversi verso un fine che dia senso alla vita. Con l’economia civile e il Manifesto del Rinascimento Economico, firmato da 300 studiosi, si promuove la visione di un “uomo integrale” che ha bisogno di cinque dimensioni fondamentali: sentirsi parte di qualcosa, trascendenza, senso della vita, qualità delle relazioni e generatività. La generatività – ossia la felicità che nasce dal sapere che le proprie azioni hanno un impatto sugli altri – è da anni al centro del Rapporto sul Ben Vivere. In questo senso, il Festival rappresenta non solo una festa collettiva, ma anche un bene relazionale: un momento di creatività, collaborazione e riflessione condivisa».

Il FNEC nasce da un’idea di Federcasse (Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) promosso con Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt – Nuova Economia per Tutti, con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Federazione Toscana delle BCC, Enel, Frecciarossa, Publiacqua e la collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze, SEC – Scuola di Economia Civile, Gioosto e di MUS.E.

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