QuiEstero fa crescere le nostre Pmi

La BCC lancia il nuovo servizio di consulenza pensato per un migliaio di imprese del territorio per aiutarle a stabilire e sviluppare i rapporti commerciali con l'estero

«Negli anni della crisi le aziende che hanno retto meglio la sfida dei mercati sono state quelle export oriented; perché non provare quindi a capire quali potenzialità possono esprimere le pmi nostre clienti nel business estero? » Manuela Tonello (nella foto), ventitre anni all’attivo nell’Ufficio estero della BCC di Busto Garolfo e Buguggiate, fa il punto sul nuovo pacchetto di servizi “QuiEstero”, approntato dalla BCC per supportare le Pmi che operano sui mercati internazionali. «L’impostazione delle funzioni dell’Ufficio Estero è stata rinnovata trasferendo le attività più propriamente operative, quelle di data entry, ad altri uffici, e puntando, nel nostro caso, sugli aspetti commerciali e consulenziali –aggiunge Tonello-. Proprio la consulenza rappresenta quel plus di QuiEstero che completa l’offerta di prodotti e servizi per lo sviluppo dell’attività imprenditoriale all’estero messa a disposizione dal Gruppo bancario ICCREA. La consulenza si gioca nella fase precedente alla transazione vera e propria». Perché le Pmi incontrano più difficoltà nel muoversi con l’estero? «Scontano il fatto di non avere, rispetto ad aziende di dimensioni maggiori, persone che si occupano specificamente di transazioni con l’estero. Mentre con un’azienda grande l’intervento di una banca può anche limitarsi alla fase finale dell’operazione; per le Pmi si tratta di individuare a monte la soluzione più opportuna da percorrere». Aziende da accompagnare, quindi. «Per scegliere l’opzione più adatta alla propria azienda occorre conoscere tutti gli aspetti della transazione fra importatore ed esportatore di merci, quindi orientarsi fra servizi e operazioni che devono garantire la certezza dei pagamenti e fra soluzioni commerciali e assicurative. Per una Pmi risulta molto utile avere un quadro chiaro della gamma di prodotti e servizi a disposizione per pagamenti, finanziamento, assicurazione ed essere aiutata nella compilazione della documentazione necessaria». Quante sono le aziende cui vi rivolgete per QuiEstero? «Abbiamo individuato un migliaio di realtà che già operano con l’estero. Andremo a contattarle, alla luce di quello che QuiEstero può offrire, per capire se la loro operatività può essere migliorata e la nostra collaborazione potenziarsi. Ma sonderemo anche se altre imprese, che oggi non operano sui mercati esteri, sono interessate e possono avere chance nel fare business fuori dai nostri confini; aspetto, quest’ultimo, che è diventato un fattore di competitività ». Fra le possibilità offerte da QuiEstero ci sono i finanziamenti per investimenti produttivi all’estero; è una strada battuta dalle nostre imprese? «Abbiamo registrato aziende che hanno aperto unità produttive all’estero (Nord Africa, Francia); per questi casi, che sono più complessi, entrano in gioco anche altri attori, come Sace per le garanzie». Oltre 20 anni di lavoro nell’ufficio estero, proprio nell’era della globalizzazione: come è cambiato questo incarico in una banca del territorio? «Agli inizi la difficoltà è stata quella di far capire alle imprese che anche una banca locale come la BCC, e non soltanto i grandi gruppi, poteva occuparsi di pratiche inerenti le transazioni estere. Questo, a un livello più alto, quello del Gruppo bancario ICCREA, ha significato posizionarsi sui mercati internazionali per essere nelle condizioni di operare e poi farsi conoscere e proporsi. Sono stati aperti uffici in Tunisia e Russia, sono stati stipulati accordi per operare sul mercato indiano. C’è stato il periodo delle grandi importazioni dai Paesi asiatici, poi è arrivata la crisi ed è stato evidente, anche alla luce di una domanda interna atrofizzata, che le aziende messe meglio erano quelle con capacità di esportare. Oggi il rapporto tra import ed export si è riequilibrato rispetto a qualche anno fa ed è sempre più forte la consapevolezza che aprire il proprio business all’estero sia fondamentale per stare sul mercato». Torniamo alle Pmi del territorio; cosa può dare loro in più la BCC rispetto alle banche grandi? «Nelle banche grandi c’è un livello di standardizzazione nelle procedure che penalizza realtà aziendali meno strutturate. Per far conoscere QuiEstero organizzeremo con le associazioni di categoria incontri ad hoc; l’interesse, dai segnali che riceviamo, è molto alto».

L’Export aumenta fatturati e fiducia

Le Pmi che puntano sull’export crescono a tassi più elevati rispetto a quelle che non lo fanno e cresce anche la loro fiducia nel futuro. Lo dice lo studio annuale di UPS  dedicato alle esportazioni delle PMI europee, che identifica tendenze e opportunità in questo ambito e le barriere che ancora ostacolano una solida crescita del settore per le Pmi italiane ed europee. Un tempo, l’esportazione era un’esclusiva delle grandi aziende. I costi e le complessità legate a spedizioni, dogane, valute e normative di importazione richiedevano, infatti, le tipiche risorse delle grandi aziende, oltre a implicare considerevoli rischi in termini di capitale. Questo non è più vero: secondo il sondaggio UPS del 2015, le PMI europee perseguono la crescita dove ce n’è la possibilità, operazione che per molte aziende comporta un aumento delle attività di esportazione. Gli esportatori stanno registrando una crescita superiore a livello complessivo. Quasi metà (49%) delle PMI esportatrici ha registrato un aumento del fatturato negli ultimi tre anni, rispetto al 29% ottenuto dalle PMI non esportatrici. Il Regno Unito vanta la proporzione più elevata di esportatori che riportano una crescita del fatturato (61%), mentre l’Italia registra la crescita minore (30%). L’esportazione dovrebbe aumentare ulteriormente. In tutti i mercati, solo il 10% delle PMI prevede una riduzione dell’export in termini di volume di pacchi spediti nei prossimi dodici mesi. Il trend anno su anno nel 2015 per le PMI esportatrici dimostra una crescita dell’ottimismo per quanto riguarda la crescita dei volumi di esportazione.

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