Una Voce per dare voce a quanto di positivo accade intorno a noi. Una Voce per dare voce a realtà abituate a lavorare in silenzio, e che in silenzio portano avanti valori, progetti e azioni che costituiscono, per il nostro territorio e oltre, una ricchezza inestimabile. Una Voce che si faccia sentire fra le urla degli altri media, da sempre più orientati alla cronaca, al titolo a effetto, e che con garbo faccia emergere le esperienze di chi, su quei media, raramente trova spazio. La nostra Bcc ha immaginato così la sua nuova Voce, che con la svolta digitale, annunciata sulle pagine dello scorso numero, fa qualcosa in più rispetto al semplice cambiare mezzo: diventa la Voce della Buona Notizia. «Lo diciamo da sempre, non c’è crescita senza la fiducia, senza l’ottimismo verso il futuro. E non c’è crescita se non ci si aiuta a crescere –commenta il presidente Roberto Scazzosi–. Abbiamo a disposizione uno strumento potentissimo come la Rete per mettere in circolo idee ed esperienze positive, in primo luogo del nostro territorio, ma il raggio può essere infinitamente più ampio.
Nella sua veste digitale, la nostra Voce può mettersi al servizio dell’economia locale e della società civile, informando in modo diverso. Può portare a conoscenza di tantissime persone le cose buone, belle e giuste realizzate da tante realtà che a volte nemmeno sappiamo di avere intorno a noi». È con questo progetto che la Voce della Buona Notizia è arrivata sul web, all’indirizzo www.bcc-lavoce.it. C’è uno spazio che si aggiorna giorno per giorno, ed è quello, appunto, delle buone notizie, alle quali è riservata la sezione più in evidenza del sito e che si suddividono in due categorie: le buone notizie locali e quelle globali. Per buone notizie locali intendiamo, naturalmente, quelle che si verificano nel bacino territoriale sul quale insiste la nostra Bcc, corrispondente a parte dell’Altomilanese e del Varesotto. Vi trovano spazio, quindi, le notizie che arrivano dai Comuni, dalle associazioni, dal mondo del volontariato, della solidarietà, dello sport, della scuola e della cultura. «Queste realtà sono il vero e proprio tessuto connettivo dei nostri territori, preparano il terreno su cui vive e cresce la società civile –prosegue Scazzosi– Ma troppo spesso le diamo per scontate. Ci dimentichiamo della loro opera preziosa, o perché i giornali se ne occupano poco, o perché queste realtà non hanno la forza e le risorse per comunicare da sé. Con noi, da oggi, avranno una voce». Un occhio di riguardo sarà riservato all’economia locale, dando spazio alle imprese e alle loro storie di successo; dando conto delle opportunità, degli studi e dei numeri che raccontano come rispondono le nostre comunità alle sfide del presente. Stesso approccio per le notizie di categoria globale. Continuare ad alimentare un’idea dell’Italia, dell’Europa e del mondo orientata al declino e al caos non solo è parziale e non veritiero, ma è anche pericoloso. Non si pos sono tacere i problemi e le crisi, certo, ma è importante dare spazio a chi, questi problemi e queste crisi, lavora per affrontarli, propone modelli di successo, crea buone pratiche utili da prendere a esempio. Mettere in circolo questi stimoli è importante per capire quale strada prendere per il futuro. Ma il progetto della nuova Voce digitale non si esaurisce con le buone notizie. L’altro pilastro su cui si regge il progetto è continuare a fare il giornale della nostra Banca sfruttando tutte le potenzialità del web. L’informazione sul Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate si trova nella colonna a destra dell’homepage. È qui che troviamo la Voce che ci è familiare, con la sua copertina e il suo sommario. Solo che sarà più completa, più facile da consultare, più interattiva: con i rimandi interni sotto forma di link, con le gallery che possono raccogliere una varietà di immagini molto più ampia di quella che poteva trovare spazio nella versione cartacea, e anche con i video. La Voce diventa, così, più ricca e più tempestiva, anche se chi è affezionato al suo formato tradizionale non rimarrà comunque deluso: sul web ci sono gli sfogliabili, per una modalità di fruizione più vicina al cartaceo. E, per chi non può fare a meno di girare le pagine e sentire l’odore di tipografia, ci saranno sempre le copie di cortesia a disposizione nelle filiali. «È un grande cambiamento che però continua una nostra tradizione, quella di informare con completezza e incisività, andando incontro alle esigenze di chi ci legge –commenta il direttore generale della nostra Bcc Luca Barni–. Nel sondaggio di readership proposto qualche mese fa ai lettori della Voce, era emerso che avevamo una base di pubblico fedele. Tanto 95% degli interpellati riteneva che l’esistenza del nostro house organ fosse necessaria, e l’80% dichiarava di leggere il nostro giornale per intero o quasi. Ma il sondaggio rivelava anche una richiesta precisa: l’87% dei lettori si diceva interessato all’online, il 25% sarebbe stato addirittura disposto a una Voce esclusivamente digitale e un altro 25% guardava con favore all’integrazione fra carta e web. Sono numeri su cui non potevamo non ragionare, e che del resto riflettono perfettamente ciò che sta accadendo, in generale, per quanto riguarda la digital audience in Italia». I numeri a cui fa riferimento Luca Barni, e che sono riportati nelle infografiche in queste pagine, sono quelli rilasciati a marzo da Audiweb/Nielsen e relativi al mese di gennaio 2016. In base ai dati dell’Audiweb Database sulla fruizione di internet in Italia, nel mese di gennaio 2016 28.7 milioni di italiani, il 52% delle persone da due anni in su, si è collegato a internet (da PC o device mobili) per una media di 47 ore a persona. Il numero di persone collegate nel giorno medio è stato 21,7 milioni, che hanno navigato mediamente per due ore.
Nel giorno medio 11.5 milioni di italiani hanno navigato da un computer (il 20,8% della popolazione dai due anni in su) e 18,2 milioni da device mobili (il 41,2% delle persone nella fascia d’età 18-74 anni). Sempre nel giorno medio, erano online 10,9 milioni di uomini (il 40% degli uomini da due anni in su) e 10,9 milioni di donne (il 39%): la parità tra i sessi sul web è dunque un dato di fatto. Interessanti anche i numeri che riguardano i giovani. Il 65% degli italiani fra i 18 e i 24 anni naviga quotidianamente, soprattutto da device mobili (il 61% contro il 24% che naviga da computer). Il tempo medio dedicato alla navigazione online è 2 ore e 31 minuti complessivi; molto tempo passato sul web anche per i 25-34 enni, online per 2 ore e 13 minuti, e la fascia più estesa dei 35-54 anni che tocca le 2 ore a persona. Altro dato da tenere presente è che tra le prime categorie di siti e applicazioni più consultati nel mese, anche a gennaio risultano confermati i siti di ricerca con 26,4 milioni di utenti complessivi, i portali generalisti con 25,8 milioni di utenti e i social network che raggiungono 24,9 milioni di utenti. I siti dedicati alle notizie e all’informazione ha raggiunto quasi 20 milioni di utenti: si conferma quindi che, come evidenziato nello scorso numero della Voce, gli italiani scelgono sempre di più di informarsi sul web, dove gioca un ruolo importantissimo la tempestività degli aggiornamenti real time. Sguardo rivolto verso il futuro, voglia di raccontare con rapidità e tempismo il presente: sono gli ingredienti alla base della svolta digitale della Voce. Ma il passato rimane fondamentale. E il web gioca un ruolo di primo piano anche nel conservare la memoria. Il lancio della Voce della Buona Notizia avviene infatti dopo un imponente lavoro di digitalizzazione dei contenuti di tutti i numeri del magazine della nostra Bcc. Sessantadue numeri della Voce, da maggio 2003 a dicembre 2015 (quasi 1.500 articoli), più l’uscita che avete fra le mani, sono ora consultabili, oltre che con il classico sfogliabile, anche nel più agile formato della testata online: con link ipertestuali, gallery di immagini da scorrere e ingrandire utili categorizzazioni come quella degli editoriali. Con le prossime uscite, pensate già per il web, queste potenzialità saranno sfruttate ancora di più con contenuti di approfondimento multimediali (sul sito www.bcc-lavoce.it troverete per esempio altre infografiche Audiweb che in queste pagine non hanno trovato spazio). In tutto questo si può navigare facilmente con la classica funzione “cerca”. Dodici anni di comunicazione e informazione della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate oggi sono disponibili con un click, in un archivio che è già memoria storica.
L’house organ della nostra Banca è diventato un portale che dà risalto alle cose buone, belle e giuste del nostro territorio, e non solo. Online tutto l’archivio dal 2003 a oggi


