Audizione di Federcasse (la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen italiane – BCC) questa mattina a Roma davanti alla Commissione Parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali della transizione demografica.
Nella “Memoria” presentata dal Presidente Augusto dell’Erba e dal Direttore Generale Sergio Gatti si evidenzia come – nello svolgimento della propria attività caratteristica di banche di comunità cooperative e mutualistiche – leBCC si distinguano per il loro impegno concreto nel fornire supporto alle imprese e ai nuclei familiari dei territori in cui operano e sono partner d’elezione delle famiglie italiane per il finanziamento dei progetti di vita.
Nei primi sette mesi del 2025, oltre il 43% dei 142,6 miliardi di finanziamenti erogati dalle BCC è stato destinato alle famiglie (35% il resto del settore bancario). Si tratta di 61,6 miliardi di euro, con una crescita del 5% negli ultimi dodici mesi, più del doppio rispetto alle banche aventi altra natura giuridica.La maggior parte sono mutui destinat i all’acquisto della prima abitazione.
Alla fine del primo semestre 2025, la quota BCC nel mercato dei mutui-casa superava il 14% con riguardo ai nuovi mutui erogati nel corso dei dodici mesi precedenti.
Nella “Memoria” (di cui, di seguito, si riporta una sintesi) si legge inoltre che,con l’obiettivo di individuare soluzioni per contrastare i fenomeni dello spopolamento, dell’invecchiamento della popolazione, dell’inadeguatezza media delle retribuzioni e, più in generale, dei potenziali impatti negativi dei cambiamentidemografici sui bilanci pubblici, un elemento fondamentale è quello di garantire una serie di iniziative di supporto economico e sociale ai giovani e alle famiglie.
Le sei “leve” delle BCC per accompagnare la “transizione demografica”
A tale riguardo, Federcasse evidenzia “sei leve” sulle quali le BCC operano con efficacia:
- Contribuire a generare lavoro attraverso l’erogazione del credito significa contribuire concretamente alla realizzazione di progetti di vitafamiliare, creare ricchezza e aumentare l’inserimento dei giovani nel mercato dellavoro, contribuendo a contrastare in tal modo gli effetti del declino demografico e l’emigrazione dei giovani (spesso altamente qualificati) in modo particolare dal SudItalia verso il Nord e da tutta Italia verso l’estero. Nell’ultimo quinquennio ifinanziamenti lordi erogati dalle BCC sono cresciuti del 7,8% (-4% il resto del mercato). Gli impieghi erogati alle imprese dalle BCC approssimano i 74 miliardi di euro,per una quota di mercato media dell’11,2%. La quota sale ad oltre il 20% neicomparti di elezione: agricoltura, turismo, imprese artigiane e della piccolamanifattura. Risulta superiore al 25% se si fa riferimento alle sole imprese conmeno di venti addetti.
- L’acquisto della prima casa rappresenta uno dei più importanti progetti per i giovani e per le famiglie. Fornire supporto per l’acquisto di unimmobile, anche nelle fasi di ciclo economico più complesse, significa creare le basiper un contesto abitativo solido e sostenibile. Il 95% dei finanziamenti erogati dalle BCC alle famiglie sono mutui (74% il resto dell’industria bancaria).
- Occorre sviluppare le politiche di welfare per generare produttività economica, sostenibilità finanziaria e adeguatezza sociale. Occorre, inoltre, valorizzare le politiche di welfare per la migliore distribuzione dei servizi sociali e sanitari e per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie. Il CreditoCooperativo, tra l’altro, ha costituito la piattaforma Crea Welfare per fornire servizi di welfare ai propri dipendenti e per “abilitare” le piccolissime imprese socie e clienti delle BCC (che non avrebbero gli strumenti e i numeri per accedervi) a poterestendere l’offerta al proprio personale. Crea Welfare è una “piattaformacomunitaria” che propone servizi offerti da operatori territoriali, valorizzando anchein questo modo l’economia locale, in una logica cooperativa e circolare. Le BCC inoltre, attraverso le oltre 100 proprie Associazioni Mutualistiche fornisconoservizi di supporto alle famiglie e alle persone.
- Occorre investire sulla formazione dei giovani per costruire il futuro, fornendo loro accesso e strumenti (di conoscenza e consapevolezza)attraverso la formazione e lo scambio. In particolare, educare al risparmio, all’uso responsabile e previdente del denaro e far conoscere gli effetti positivi della sempre più necessaria previdenza complementare aiuta i giovani a concepireprogetti di vita con uno sguardo di lungo termine. Nel 2024 più di 600 eventi di educazione finanziaria sono stati organizzati dalle BCC coinvolgendo complessivamente oltre 40 mila persone, in maggioranza giovani. Il Credito Cooperativo promuove, inoltre, il protagonismo dei giovani tramite il movimento deiGiovani Soci e Socie delle BCC. Sono attualmente attivi 80 Gruppi promossi daaltrettante BCC. Centinaia di iniziative ogni anno – locali, regionali, nazionali -permettono di investire sulla loro formazione, assumersi responsabilità, vivere esercizi concreti di democrazia e partecipazione.
- Tutela degli “ecosistemi di prossimità”. La transizione demografica si accompagna a fenomeni di spopolamento di vaste aree del paese. Rafforzare gli “ecosistemi di prossimità” (luoghi dove la biodiversità di persone e organizzazioni sostengono relazioni e collaborazioni, esercitando un effetto di trattenimento dipersone, capitale sociale e culturale), può rappresentare una strategia pervalorizzare soprattutto le aree interne, incentivando anche la nascita e la permanenza di nuove famiglie. Lo scorso 11 ottobre Federcasse ha sottoscritto unProtocollo d’intesa con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani-ANCI conil duplice obiettivo di valorizzare e incentivare la presenza e l’innovazione dei servizibancari offerti dalle BCC nei territori e di sviluppare la loro capacità di servizio nei confronti delle Amministrazioni Comunali e dei loro consorzi in tutte le aree delPaese, sia centrali sia
- Il 19 giugno 2024 Federcasse aveva invece sottoscritto con il CNEL un Protocollo d’intesa volto a favorire la funzione sociale del CreditoCooperativo massimizzando le potenziali sinergie tra le parti, sostenendo lo sviluppo economico e sociale delle famiglie, delle comunità e dei territori, valorizzando le specificità della contrattazione collettiva nazionale di lavoro nelsettore, nonché promuovendo processi di educazione finanziaria cooperativa e mutualistica.
- Contratto di lavoro: I Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro di Federcasse (quello per le Aree professionali e i quadri e quello per i Dirigenti) – che disciplinano il lavoro di 38 mila persone – negli ultimi anni hanno proseguito l’attivitàdi rafforzamento degli istituti che riguardano la parità di genere e l’armonizzazionetra tempi di vita e di lavoro, spesso in combinazione tra loro, e il supporto alle politiche di sostegno della genitorialità e della famiglia in generale. Ladistribuzione del personale nelle BCC vede una quota crescente di occupazionefemminile (+1,3% su base annua, -1,2% per le altre banche).
Una proposta legislativa di respiro europeo
Federcasse ritiene che nella legislatura europea 2024-2029 possa e debba trovare spazio anche una misura che incentivi le banche a erogare creditialle famiglie (nelle loro diverse accezioni) per i loro investimenti fondamentali.
Federcasse, a questo proposito, propone di introdurre il “Family Supporting Factor” ovvero una misura che riduca l’assorbimento patrimoniale delle banche quando esse erogano prestiti (con un importomassimo ragionevole da definire) alle famiglie che vogliono/debbono investire nell’acquisto della prima casa, nello studio dei figli, nell’assistenza e/o accompagnamento sotto il profilo sanitario e sociale di componenti del nucleo familiare colpiti da patologie e/o disabilità significative.
Sotto un profilo tecnico, Federcasse propone l’inserimento di un Articolo 501 sexies nel Regolamento (UE) n. 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi. Il “Family Supporting Factor” non inciderebbe in alcun modo sul gettito fiscale e si inserirebbe nella positiva scia del collaudato “Pmi Supporting factor” (articolo 501 del già citato Capital Requirement Regulation-CRR), misura europea che da oltre dieci anni riduce in termini apprezzabilil’assorbimento patrimoniale a carico delle banche che erogano crediti fino a un massimo di 2,5 milioni di euro per le piccole- medie imprese.
La letteratura scientifica – conclude la “Memoria” di Federcasse – dimostra l’efficacia della mutualità bancaria confermando che le BCC generano una crescita economica significativa (e addizionale rispetto a quella di altre istituzioni finanziarie) in termini di occupazione, contribuendo in tal modo a ridurre le disuguaglianze di reddito, e contribuiscono ad accrescere la stabilità del sistema finanziario.
La prossimità delle Banche di Credito Cooperativo alle comunità è una levaper attivare il protagonismo e la generatività locali. Ciò è prezioso soprattutto in quei contesti nei quali ci sono minori opportunità e quindi si registrano maggiori livelli di fragilità economica e lavorativa.
Il Credito Cooperativo, ha confermato Federcasse, è pronto ed impegnato per continuare a fare la propria parte
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Le 216 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen operano capillarmente con 4.097 sportelli in tutto il territorio italiano, in 2.504 Comuni, il 21% del totale nazionale. Sono presenti, come unica banca, in 791 Comuni.
Il 31% degli sportelli delle BCC è collocato in Aree interne.
Il numero dei soci delle BCC è pari a 1 milione 491 mila in crescita del 2,0% su base d’anno.
Gli impieghi lordi a clientela delle BCC si attestavano, a giugno 2025, a 142,6 miliardi di euro(+2,8% su base d’anno a fronte del +0,5% rilevato nell’industria bancaria). In termini di quote di mercato nel credito, le BCC rappresentano: il 23,3% del totale dei crediti alle imprese artigiane e della piccola manifattura; il 24,8% del totale erogato per le attività legate al turismo; il 24,3% del totale dei crediti erogati all’agricoltura e alla pesca; il 15,6% di quanto erogato al settore delle costruzioni e attività immobiliari; l’ 11,2% dei crediti destinati al commercio; il 10,2% del totaleerogato dall’industria bancaria alle famiglie consumatrici.
Situazione patrimoniale. A dicembre 2024, il CET1 Ratio si attestava al 26,7 %, superiore di 9 punti percentuali a quello registrato mediamente nell’industria bancaria. Tale valore è superiore a quello rilevato per le banche cosiddette significative ovvero con oltre 30 miliardi di euro di attivo (16,2%) eper le meno significative ovvero con meno di 30 miliardi di euro di attivo (18,2%).
La dinamica occupazionale nel Credito Cooperativo registra un saldo positivo, in controtendenzarispetto all’industria bancaria.

