L’associazione L’Alveare Odv di Buguggiate premia Cecilia Beltramini, specializzanda dell’Insubria, per il suo lavoro sulla ricerca in radiodiagnostica

Cecilia Beltramini, specializzanda dell'Insubria, per il suo lavoro sulla ricerca in radiodiagnostica, riceve il premio dell' associazione l'Alveare Odv di Buguggiate (foto ufficio stampa)
L’iniziativa segna un importante passo avanti nella sinergia tra il mondo del volontariato e la ricerca scientifica, dimostrando come l’impegno sociale possa tradursi in un concreto sostegno al progresso medico e tecnologico.

Un importante riconoscimento per la ricerca scientifica è stato assegnato dall’Organizzazione di Volontariato L’Alveare di Buguggiate, realtà nata nel 2016 per promuovere la tutela ambientale e il patrimonio storico e culturale del territorio. Il premio, destinato a sostenere la ricerca dell’Università dell’Insubria, è stato conferito a Cecilia Beltramini, giovane specializzanda distintasi per merito scientifico e innovazione nella diagnostica per immagini presso l’Ospedale di Circolo Fondazione Macchi di Varese.

La cerimonia di consegna dell’assegno si è svolta venerdì 7 marzo nella prestigiosa Sala Gonfalone di Palazzo Pirelli, sede di Regione Lombardia, sottolineando l’importanza della collaborazione tra il mondo accademico e il settore sanitario. L’evento si è aperto con la lettura di una lettera del governatore Attilio Fontana, seguita da un videomessaggio dell’assessore a Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi e dai saluti istituzionali di Emanuele Monti, presidente della IX Commissione Sostenibilità Sociale, e di Laura Chiappa, dirigente dell’Unità operativa Polo ospedaliero della direzione generale Welfare di Regione Lombardia.

La magnifica rettrice dell’Università dell’Insubria, Maria Pierro, ha evidenziato il valore di investire nella ricerca medica e nel talento delle nuove generazioni: «Questo riconoscimento è fondamentale per i nostri specializzandi, diretti dal professor Massimo Venturini, che rappresentano il futuro della diagnostica medica. Il Dipartimento Dimit, guidato dal professor Giulio Carcano, è una realtà d’eccellenza nel nostro Ateneo».

Ilaria Mai, presidente dell’associazione L’Alveare, ha ribadito il ruolo cruciale delle realtà associative nel sostenere la ricerca e le giovani eccellenze. La mission dell’associazione, fondata insieme a Maria Anna Lemma, vice presidente, si basa su un profondo impegno per la formazione delle nuove generazioni, la diffusione di pratiche sostenibili e la promozione della sicurezza e del decoro urbano. Questa iniziativa conferma la volontà dell’associazione di estendere il proprio impegno anche al settore della ricerca scientifica.

Il professor Massimo Venturini, direttore della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica dell’Università dell’Insubria, ha sottolineato l’importanza della radiologia nella medicina moderna: «Senza la radiologia non si possono fare diagnosi né curare i pazienti. È fondamentale valorizzare sia la radiologia diagnostica sia quella interventistica, che rappresenta un settore strategico per il futuro della sanità».

Alla cerimonia hanno partecipato anche Adele Patrini, presidente dell’associazione Caos Onlus, che ha evidenziato il valore della prevenzione nella lotta contro le malattie oncologiche, e Nicoletta Caverzasio Ferloni, presidente dell’associazione Varese per l’Oncologia Odv, che ha sottolineato l’importanza di stili di vita sostenibili per la salute. Il direttore generale dell’Asst Sette Laghi, Giuseppe Micale, ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa con un messaggio di apprezzamento, mentre Alessandro Stecco, presidente dell’associazione What’s Health, ha sottolineato il ruolo della tecnologia nell’evoluzione della diagnostica per immagini.

La vincitrice del premio, Cecilia Beltramini, ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del professor Federico Fontana, associato di Diagnostica per Immagini e Radioterapia, e di Ilaria Mai. «Questo premio rappresenta per me non solo un traguardo personale, ma anche una motivazione a proseguire con determinazione il mio percorso di ricerca. Il supporto dei miei professori è stato fondamentale per la mia crescita accademica e professionale» ha dichiarato Beltramini.

L’iniziativa di L’Alveare Odv di Buguggiate segna un importante passo avanti nella sinergia tra il mondo del volontariato e la ricerca scientifica, dimostrando come l’impegno sociale possa tradursi in un concreto sostegno al progresso medico e tecnologico.

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