Ogni Natale ha un senso, un gesto, un segno che dice chi siamo. E per la nostra Bcc questo segno, da anni, non è un simbolo formale, ma un impegno concreto per restituire valore al territorio a nome dei soci. Un valore che un tempo si traduceva nelle medaglie consegnate ai soci benemeriti e che oggi, in coerenza con la nostra natura di cooperativa, viene trasformato in qualcosa di più utile, più necessario, più urgente. «Sono risorse che appartengono alla comunità e che devono tornare alla comunità -ricorda il presidente Roberto Scazzosi-. Il nostro Natale non è un dono simbolico, ma un investimento collettivo in qualcosa che serve alle persone, qui e ora».
Quest’anno l’impegno si concentra sulla prevenzione sanitaria, per potenziare ancora di più il lavoro della nostra mutua di comunità, Ccr Insieme Ets. Un lavoro che molti hanno conosciuto attraverso l’Ottobre in Rosa, di cui parliamo alle pagine 20 e 21, e che negli ultimi anni ha permesso di intercettare centinaia di situazioni a rischio e, soprattutto, di salvare vite. «Siamo convinti che la prevenzione sia il terreno in cui possiamo fare la differenza in modo più immediato -sottolinea Scazzosi-. Il contesto nazionale ci chiama a una responsabilità che non possiamo ignorare».
Le difficoltà del servizio sanitario pubblico, infatti, sono sotto gli occhi di tutti: liste d’attesa che si allungano, famiglie costrette a rinunciare a visite e controlli, disuguaglianze che crescono. Nel 2024, secondo i dati Istat un italiano su dieci, pari a 5,8 milioni di persone, ha rinunciato a prestazioni sanitarie per motivi economici. E il quadro non migliora: l’aumento della povertà assoluta sta indebolendo la possibilità di cura. Nel complesso, la spesa sanitaria italiana supera i 185 miliardi di euro, di cui 41,3 miliardi pagati direttamente dalle famiglie. È una cifra che pesa, erode, limita. È qui che entra in gioco la logica mutualistica che la nostra Bcc ha scelto ormai da anni. «Già nel 2016 -ricorda Scazzosi- abbiamo deciso di dare vita alla mutua per costruire un sistema integrativo e complementare al servizio sanitario nazionale. Un modello cooperativo che non vuole sostituirsi alla sanità pubblica, ma affiancarla, sostenere chi rischia di restare indietro, garantire equità. È la nostra risposta al bisogno di prossimità, accessibilità e cura».
Per questo, il Natale 2025 della nostra banca diventa un nuovo tassello di un percorso che cresce. Le risorse dedicate serviranno ad ampliare ulteriormente l’attività di prevenzione nel 2026, con l’obiettivo di raddoppiare il numero delle giornate dedicate alle visite gratuite e allargare la gamma degli screening. Non più soltanto seno, cute e pap-test, ma anche carotide e prostata, sempre con il supporto delle associazioni partner, Salute Donna e Lilt, e in collaborazione con i Comuni che ospiteranno le giornate.
«Vogliamo che sempre più persone possano accedere a controlli tempestivi e affidabili -dice il nostro direttore generale, Roberto Solbiati-. La prevenzione non deve diventare un privilegio, ma restare un diritto. E come banca di comunità sentiamo il dovere di fare la nostra parte, di reinvestire nel territorio ciò che il territorio ci affida, con la concretezza del nostro essere cooperativa».
L’impegno di Natale non è dunque un capitolo isolato, ma la continuazione di una storia che abbiamo scelto di scrivere nel tempo, senza chiedere nulla in cambio. E per accompagnare questo spirito, anche quest’anno proponiamo “Il nostro Natale insieme”, il calendario di iniziative che vedete qui a fianco. Un invito a viverlo come una comunità: perché il Natale della nostra Bcc è, da sempre, un Natale che si mette in cammino per gli altri.
Il nostro “Natale insieme” rinnova una scelta precisa: restituire quanto più possibile al territorio anche, a nome dei soci benemeriti 2025, il valore di quelle che un tempo erano le medaglie. Con una dotazione economica ancora più significativa abbiamo quindi deciso di sostenere ancor di più le attività gratuite di prevenzione messe in campo dalla nostra mutua, creata per aiutare i soci ad affrontare le difficoltà di accesso alla salute


